Wunderkammer

Artisti, mostre, installazioni, allestimenti museali fotografati da Andrea Angelucci.

venerdì 28 ottobre 2011

"L'umore dell'aria" di Giovanni Mattio

Calma di vento, 2010-2011

Al soffio di Dio (...), si affianca ancora il recente e intenso capitolo de L' umore dell'aria, ciclo al quale danno vita alcune grandi tele e nuove opere sagomate, dalle forme che ricordano, anche qui, l'immaginario delle forme di vita cellulare. Trasparenze, grumi di materia, ossidi, terre, resine concorrono a creare dipinti in cui la luce trascorre, vi penetra l'aria, occhieggiano vampe di fuoco.
Vento fresco,  2010-2011

Il vento muove masse umide, le addensa, le spazza. Qua e là ribollono gorghi, compaiono spazi siderali, la terra si intuisce lontana. Il linguaggio puro della pittura, a cui l'artista si affida e di cui indaga le valenze emozionali, non impedisce all'occhio di percepire le forme mutevoli di una natura guardata con la lente di ingrandimento, penetrata nella sua sostanza.
Bava di vento,  2010-2011

Immutato rimane il temperamento irruente con cui Mattio avvicina l'opera durante la sua esecuzione, quasi un corpo a corpo in cui il quadro, talvolta, ha persino bisogno di essere bistrattato. Vale ancora quanto aveva notato Cerri nel 2000:  per Mattio " è rimasto indispensabile il rapporto tattile con il corpo vivo e pulsante della pittura; un corpo fatto di impasti e misture da provare e verificare, con il quale l'autore si mette in discussione ogni giorno, affrontando una nuova temibile tela bianca".

Da Temi della materia. Percorso di Giovanni Mattio.
di Luca Pietro Nicoletti

Aestus, 2009
Brezza, 2010-2011

L'umore dell'aria
di
Giovanni Mattio

Il torchio -  Costantini Arte Contemporanea - Milano
dal 20 Ottobre al 19 Novembre 2011


                                

martedì 25 ottobre 2011

Ruah - Il soffio di Dio. L'opera di Giovanni Mattio

"Iddio creò l'uomo........", 2011
L'esposizione, a cura del Prof. Paolo Biscottini, comprende grandi tele, dittici, trittici che introducono all'opera summa del motivo ispiratore: l'Annunciazione. Qui una torre svettante e policroma ( i colori sono quelli del germoglio, che si fa pianta, che si nutre della luce e sprofonda nel cielo), sintesi di campanili e minareti, ancorata a un piedistallo a gradoni, si erge tra le due vasche, contenenti una acqua, l'altra terra ( nera, cotta dal fuoco) e si affianca a una scala leggera che sale fin quasi  a raggiungere la sua sommità. Una piccola campana pende in una finestrella della torre in attesa di un tocco, di un soffio di vento.

L'albero del bene e del male, 2011
"La simbologia rimanda al percorso biblico, vetero e neotestamentario - spiega Giovanni Mattio; la torre degli uomini che vogliono raggiungere il cielo,  la turris eburnea eletta tramite tra l'umano e il divino, la scala di Giacobbe che segna la vittoria sull'angelo e la scala dell'angelo che scende sulla terra, la campana che annuncia e che accoglie, l'acqua lustrale che riceve il  soffio vivificatore, la terra purificata dal fuoco dello Spirito".

Annunciazione, particolare, 2010

Annunciazione, 2010
Le grandi tele, dipinte con una fitta trama di cromie  dominata dalle tonalità del blu, indagano nel mistero del mondo attraverso la simbologia giudaico-cristiana e la legge della Natura. Una lieve figurazione consente di interpretare la scena alla luce dei singoli episodi della Scrittura assunti come segno della presenza del Ruah ( che assume pittoricamente la forma di un'ampia e materica  pennellata che gestualmente si incunea nella rappresentazione ), ma il senso del dipinto non si esaurisce qui.

Incipit, 2011

Quinto giorno, 2011
Anzi da qui parte per creare una tramatura di segni, di materie inorganiche ( sabbie, madrepore, scorie di ferro, di laterizio, quarzi, serpentini ), ora naturali, ora impastati con il colore, gli ossidi, le terre, che confluiscono in una superficie dipinta in cui tra densità e trasparenze, vibra la luce, l'aria vi trascorre;  in cui si avverte la presenza di quello Spirito vivificatore che è all'origine del cosmo e che prosegue nella vita, nelle scelte, nei nostri gesti. Anche in quello dell'arte, che scava e cerca risposte. Il risultato è una pittura che parla di sé stessa, della propria ragione profonda che l'ha resa gesto espressivo, linguaggio, strumento di indagine poetica: la suggestione del segno e del colore come guida al senso delle cose.

Ruah, 2010
Ruah: il soffio di Dio
Museo Diocesano - Milano 
dal 17 Ottobre al 20 Novembre 2011
Curatore : Prof. Paolo Biscottini