Wunderkammer

Artisti, mostre, installazioni, allestimenti museali fotografati da Andrea Angelucci.

martedì 6 novembre 2012

Guelfo - La mostra


Nel 2010  Camerino (MC) ha celebrato l'opera di Guelfo con una mostra presso il monumentale  convento di S. Domenico  polo museale della città.  L' allestimento, curato dalla Prof.sa Silvia Cuppini e dall'Arch. Roberto Bua, segue un percorso tracciato dalle opere dell'artista tra reperti archeologici fossili, ceramiche del XVIII° secolo e dipinti e pale d'altare del '400 in una felice contaminazione tra arte antica e contemporaneo, sacro e profano, scientifico e fantasioso, fedele alla vena surreale e onirica di tutta l'opera di Guelfo.

















mercoledì 26 settembre 2012

Guelfo


Artista schivo e riservato, ma non per questo estraneo alla grande scena dell'arte internazionale  del '900, Guelfo ci ha lasciato nel cuore di Roma una casa ricca di opere e suggestioni, popolata dalle sculture dei suoi amici siderali, piccole creature oniriche dai nomi stravaganti come la Palletta, il Volficano, il Diofico...... Tra tele, ceramiche, vetri, fotografie, bronzi, troviamo una copiosa serie di ritratti a lui dedicati da amici quali De Chirico, Man Ray, Dalì e molti altri.



Nel Novembre del 2009 ho avuto la fortuna e il privilegio di poter entrare nella sua casa studio rimasta praticamente intatta dalla sua prematura scomparsa avvenuta nel 1997, e di poter documentare l'ambiente, le opere e gli oggetti che hanno accompagnato per una vita questo artista.

Andrea Angelucci






mercoledì 2 maggio 2012

Cristina Iglesias alla Fondazione Pomodoro


I due poli della ricerca artistica ormai trentennale di Cristina Iglesias (San Sebastian , 1956) l'umano e il naturale trovano forma ed espressione nello sviluppo del concetto di spazio. Lo spazio inteso non più come qualcosa di astratto ma come contenitore, contenuto, protagonista in tutte le sue  forme ( chiuso/ aperto, pieno/vuoto, verticale/orizzontale, statico,dinamico...), espresso con un linguaggio che contempla i materiali più disparati ( cemento, vetro, ferro, resina, tessuti, bronzo...) e che ci conduce in labirinti di emozioni.






Le sue sculture sono anche architetture e viceversa, comunque fatte per accogliere lo spettatore che più che interagire con le opere si vede trascinato a percorrerle, penetrarle, obbligato a considerare associazioni iperboliche e inusuali. L'umano, mai rappresentato, è però sempre evocato come primordiale artefice di corridoi, soffitti, tettoie, muri che circoscrivono, proteggono, dividono, ricreano la realtà; il naturale appare come raffinato decoro, eco di passate esperienze dell'arte come il barocco o addirittura il rococò.

Andrea Angelucci











Le foto qui riportate si riferiscono alla passata mostra dell'artista tenutasi presso la Fondazione Pomodoro di Milano dall'Ottobre 2009 al Marzo  2010.

martedì 3 aprile 2012

Nello studio di Paolo Collini


Nato a Milano inizia a dipingere sin da ragazzo durante gli studi liceali, frequentando il mondo artistico dell'Accademia di Brera. E' nella città dove è nato che sviluppa il rapporto con il mondo dell'arte che lo vede sin dagli esordi muoversi nell'universo del simbolico e del surreale e dove tiene la sua prima esposizione personale nel 1970, non ancora ventenne.



Dopo un periodo di formazione in cui indaga particolarmente la pittura metafisica e le visioni dei maestri surrealisti, la sua ricerca si avvicina ad una lettura onirica del naturale alimentata da suggestioni romantiche che creano metamorfosi ed enigmi visivi. Durante gli anni ottanta sviluppa una pittura ricca di architetture misteriose dove il "Mito" nel segno di un "tempo sospeso" è al centro della sua narrazione.



La casa-tempio è il fulcro dell'indagine dove, spesso, su profonde acque vagano emblematiche figure alate che nascondono segreti inviolabili rintraccianti i segni di una classicità smarrita, inventandone altri simboli e letture. In seguito negli anni novanta il rapporto tra vero ed immaginario si riflette in ricordo puro e mutevole vagante tra Eros e Thanatos, condizionato da dolore gelido e dubbi eterni che oltrepassano le soglie del reale.



Non a caso preferisce lavorare al calare del sole, quando il rumore del quotidiano lascia spazio alle riflessioni notturne, ascoltando le suggestioni della musica mentre i confini tra realtà, memoria e sogno sono spesso indefiniti. In seguito il teatro della sua ricerca è la città e le periferie che diventano, attraverso la messa a fuoco di frammenti di immagini, l'occasione per osservare l'uomo e ciò che lo circonda, entrando in un "non luogo" dell'animo individuale e collettivo.



Nell'ultimo periodo alla usuale tecnica degli olii su tela accosta immagini digitali nel tentativo di fare dialogare diverse possibilità estetiche, creando grandi spazi pittorici dove convivono aspirazioni e utopie.
La pittura di Collini è da oltre trent'anni oggetto di interesse da parte della critica che lo ha invitato a numerose manifestazioni d'arte pubbliche e private tra cui alla Biennale di Venezia.


Ha tenuto più di ottanta mostre personali in Italia e all'estero recensite sui maggiori quotidiani e riviste ricevendo numerosi riconoscimenti. Vive a Milano e Londra.

martedì 28 febbraio 2012

Stamperia d'arte 74\b - Milano


Ieri all'incisione, un'immagine disegnata e incisa su una lastra di rame e impressa a torchio, è stata demandata la divulgazione nel mondo delle opere che pochi fortunati potevano vedere. A tale funzione non poteva mancare l'attenzione degli artisti così che fin da subito l'incisione diventasse mezzo di espressione creativa, espressione di interiorità e quindi un fatto artistico.




Oggi l'incisione, come la xilografia e la litografia, sopravvive al grandioso sviluppo dei mezzi di rappresentazione delle immagini con tecnologie sempre più sofisticate.
Dalla carta alla stampa e viceversa potrebbe essere l'insegna della stamperia 74\b.
Un tragitto breve per il suo appassionato ideatore Ivan Pengo considerando che ha all'origine la competenza e l'esperienza dello stampatore editore Franco Sciardelli: la carta e la stampa sono, appunto, una tradizione di famiglia.



L'esigenza prima di dar vita alla stamperia è stata quella di verificare praticamente i prodotti da proporre alle principali accademie, scuole di belle arti e case editrici; l'attività si è via via estesa ai giovani studenti d'arte desiderosi di sperimentare e . a seguire,  a maestri incisori da tempo affermati. A tutti è offerta la pratica assistenza e l'esperienza dello stampatore Moreno Chiodini.


Da un'esperienza trentennale nella stampa originale d'arte sino all' affiancamento delle nuove tecniche digitali 74\b mette a disposizione una gamma di strumenti che dal torchio calcografico arrivano sino alla contaminazione e/o all'uso specifico delle più moderne attrezzature per la digital fine art.