"Iddio creò l'uomo........", 2011 |
L'esposizione, a cura del Prof. Paolo Biscottini, comprende grandi tele, dittici, trittici che introducono all'opera summa del motivo ispiratore: l'Annunciazione. Qui una torre svettante e policroma ( i colori sono quelli del germoglio, che si fa pianta, che si nutre della luce e sprofonda nel cielo), sintesi di campanili e minareti, ancorata a un piedistallo a gradoni, si erge tra le due vasche, contenenti una acqua, l'altra terra ( nera, cotta dal fuoco) e si affianca a una scala leggera che sale fin quasi a raggiungere la sua sommità. Una piccola campana pende in una finestrella della torre in attesa di un tocco, di un soffio di vento.
L'albero del bene e del male, 2011 |
"La simbologia rimanda al percorso biblico, vetero e neotestamentario - spiega Giovanni Mattio; la torre degli uomini che vogliono raggiungere il cielo, la turris eburnea eletta tramite tra l'umano e il divino, la scala di Giacobbe che segna la vittoria sull'angelo e la scala dell'angelo che scende sulla terra, la campana che annuncia e che accoglie, l'acqua lustrale che riceve il soffio vivificatore, la terra purificata dal fuoco dello Spirito".
Annunciazione, particolare, 2010 |
Annunciazione, 2010 |
Le grandi tele, dipinte con una fitta trama di cromie dominata dalle tonalità del blu, indagano nel mistero del mondo attraverso la simbologia giudaico-cristiana e la legge della Natura. Una lieve figurazione consente di interpretare la scena alla luce dei singoli episodi della Scrittura assunti come segno della presenza del Ruah ( che assume pittoricamente la forma di un'ampia e materica pennellata che gestualmente si incunea nella rappresentazione ), ma il senso del dipinto non si esaurisce qui.
Incipit, 2011 |
Quinto giorno, 2011 |
Anzi da qui parte per creare una tramatura di segni, di materie inorganiche ( sabbie, madrepore, scorie di ferro, di laterizio, quarzi, serpentini ), ora naturali, ora impastati con il colore, gli ossidi, le terre, che confluiscono in una superficie dipinta in cui tra densità e trasparenze, vibra la luce, l'aria vi trascorre; in cui si avverte la presenza di quello Spirito vivificatore che è all'origine del cosmo e che prosegue nella vita, nelle scelte, nei nostri gesti. Anche in quello dell'arte, che scava e cerca risposte. Il risultato è una pittura che parla di sé stessa, della propria ragione profonda che l'ha resa gesto espressivo, linguaggio, strumento di indagine poetica: la suggestione del segno e del colore come guida al senso delle cose.
Ruah, 2010 |
Ruah: il soffio di Dio
Museo Diocesano - Milano
dal 17 Ottobre al 20 Novembre 2011
Curatore : Prof. Paolo Biscottini
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