I due poli della ricerca artistica ormai trentennale di Cristina Iglesias (San Sebastian , 1956) l'umano e il naturale trovano forma ed espressione nello sviluppo del concetto di spazio. Lo spazio inteso non più come qualcosa di astratto ma come contenitore, contenuto, protagonista in tutte le sue forme ( chiuso/ aperto, pieno/vuoto, verticale/orizzontale, statico,dinamico...), espresso con un linguaggio che contempla i materiali più disparati ( cemento, vetro, ferro, resina, tessuti, bronzo...) e che ci conduce in labirinti di emozioni.
Le sue sculture sono anche architetture e viceversa, comunque fatte per accogliere lo spettatore che più che interagire con le opere si vede trascinato a percorrerle, penetrarle, obbligato a considerare associazioni iperboliche e inusuali. L'umano, mai rappresentato, è però sempre evocato come primordiale artefice di corridoi, soffitti, tettoie, muri che circoscrivono, proteggono, dividono, ricreano la realtà; il naturale appare come raffinato decoro, eco di passate esperienze dell'arte come il barocco o addirittura il rococò.
Andrea Angelucci
Le foto qui riportate si riferiscono alla passata mostra dell'artista tenutasi presso la Fondazione Pomodoro di Milano dall'Ottobre 2009 al Marzo 2010.